SECRET SACRET

Prima rappresentazione 25 giugno 2022, Asti Teatro Festival

Produzione TeatriAlchemici - Assessorato all’Identità Siciliana - Museo Riso di Arte Contemporanea

TESTO Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi

CON Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi

MUSICHE ORIGINALI SUONATE DAL VIVO Beercock

Quando tutto nel mondo sembra Prevedibile sorge l’Inaspettato, un caos che fortunatamente ci rinnova per riscoprire il senso dell’origine. Francesco e il Lupo, uno specchio dell’altro, agiscono in una povertà scenica in cui a prevalere sono la natura del Corpo e della Parola incarnate nell’Azione. Primo performer della storia, Francesco ha dato di fatto valore politico al corpo con azioni eterne perché semplici, necessarie contro la paura dell’irrilevanza che affligge l’uomo contemporaneo. Mentre Francesco ci offre questi esempi, Lupo ci informa che per praticarli dobbiamo interiorizzare il nostro mostro interiore, alleato fedele, animalità imprevedibile e visionaria, danza dell’anima dissacrante. 

Ad interessarci non è la storia del santo quanto la sua figura simbolica fuori dal tempo e dallo spazio. Come lui tentiamo di smarginare anche noi, dando voce a nostro modo a quel giullare che parlava con entusiasmo, vale a dire come mezzo di un dio. Se Francesco è Giullare, la Chiesa che vuole costruire è Teatro, se il Giullare è l’Uomo, il Teatro che vuole abitare è la Vita stessa. Francesco viene dissepolto per tornare proprio a quella Vita di cui sembra avere smarrito il senso. Dopo aver subito le umiliazioni del potere e il fascino della tentazione, dopo essersi celebrato come Narciso, compianto come Asino, avere provato terrore del suo “pubblico” ed ucciso i suoi Maestri, può solo ricongiungersi con sé stesso, finalmente nudo, finalmente Uomo. 

Interrogarsi sul senso di ricostruzione, di comunità, di coesione, partendo dalle figure di San Francesco e il Lupo in un lavoro che già dal titolo evoca una formula magica che cela un segreto. Secret Sacret diviene non solo restituzione di un’azione scenica ma spunto di confronto con gli spettatori sin dal suo prologo, un incipit che nasce ogni volta diverso a seconda delle persone che prendono parte ai laboratori organizzati prima di ogni rappresentazione e in cui ad essere protagonista è la voce delle pietre che chiediamo di portare. Francesco nelle sue elemosine chiede solo pietre, comprende infatti che per ricostruire la propria Chiesa e se stessi bisogna partire dalle rovine. Dopo più di ottocento anni ritorniamo tra le macerie interrogandoci sul senso stesso della ricostruzione e di quanto per metterla in pratica concretamente sia necessaria la comunità. Non a caso chiediamo al pubblico di mettere dentro le pietre la propria coscienza affinché il Teatro si faccia più grande; e di certo non pensiamo al monumento o all’ambiente virtuale che oggi pretende di sostituirlo, ma al luogo sacro in cui costruire relazioni.

Video

SECRET SACRET trailer