CAVALLERIA RUSTICANA

Una coproduzione  Teatro del Maggio Musicale Fiorentino – Teatro Carlo Felice
Prima rappresentazione: 12/02/2019 Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

 

MAESTRO CONCERTATORE E DIRETTORE Valerio Galli 

REGIA Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi

SCENE Federica Parolini

COSTUMI Agnese Rabatti

LUCI Luigi Biondi

MASCHERE Roberto Andrioli

INTERPRETI
Santuzza Alexia Voulgaridou
Lola Marina Ogii
Turiddu Angelo Villari
Compar Alfio Devid Cecconi
Mamma Lucia Elena Zilio

ORCHESTRA E CORO Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

MAESTRO DEL CORO 
Lorenzo Fratini

Da bravi siciliani nella nostra prima Cavalleria Rusticana abbiamo sentito l’esigenza di rievocare lo spazio fisico di un antico teatro trasformato dal tempo, come ce ne sono tanti in Sicilia, e di cui qui non rimane che un semicerchio a due scalini sovrastato da edifici stratificati nei secoli. Sagome, linee, macchie: una città di carta vulnerabile ed effimera, come ormai lo sono tutte, che vive solo grazie alla verità delle relazioni umane. Ma se la cavea è il luogo da cui si assiste, quello che un tempo era stato lo spazio chiuso dell’orchestra si è adesso evoluto nella piazza aperta, il luogo per eccellenza in cui si agisce, palcoscenico simbolico (reale o virtuale poco importa) della vita contemporanea e teatro del mondo in cui si riversano Passioni pubbliche e private, quella di Cristo come quella di Turiddu e Santuzza. La loro Pasqua è eterna, come il luogo che abitano, affonda le sue radici nel passato, nei riti arcaici che mischiano sacro a profano: bambini vestiti da diavoli custodiscono il fuoco con le cui ceneri si laveranno nell’acqua le bende del Signore risorto. Elementi primordiali che ci aiutano a capire quanto antico e divino sia l’essere umano. Tutto il popolo di Cavalleria partecipa attivamente a questa Passione proprio perché ognuno deve vivere la sua. I personaggi di Mascagni come quelli di Sofocle ed Euripide sono così tragicamente attori di un rito che li vede protagonisti dalla potenza archetipica. Lanciati nel tempo, immortali come eroi.

ENG
As natives of Sicily, we felt the need to evoke the physical space of an ancient theatre like those you can still see in Sicily, a mere semicircle made up of two steps surrounded by century old buildings. Silhouettes, lines, shapes, a vulnerable and short lived paper city kept alive by human relations. But if the steps are where the show is viewed from, what used to be the closed space for the orchestra has now become an open square, the place for acting par excellence. It is the symbolic stage of contemporary life (real or virtual, it hardly matters), the world’s theatre upon which our private and public passions are played out, not only Christ’s but also Turiddu and Santuzza’s. Their Easter is as eternal as the place they live in. It is rooted in those archaic rites of the past which mix the sacred with the profane: children dressed as devils guard the fire whose ashes will be used to wash the shroud of the risen Lord. Primeval elements which help us realize how ancient and divine the human being actually is. All of the people from Cavalleria actively take part in this Passion as each one of has to live out his or her own. Thus Mascagni’s characters, like Sophocles’ and Euripides’ are tragically actors of a rite which casts them in the leading roles of archetypical power. Thrown into time yet they are as immortal as heroes.

Foto / Video

Cavalleria Rusticana

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