TRIP TAP D’AMORE

Video Performance Progetto Dada 2011

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TESTO E REGIA
Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi

CON
Agostino Rocca, Alberto Bibis Esposito, Alberto Lucia, Giorgia Mirelli, Simona Mirelli, Paolo Pecoraro, Salvatore Leone e Vincenzo Sicola.

“Trip Tap d’Amore” è una video-performance prodotta da Teatrialchemici all’interno del Progetto DADA, il contesto di attività legate al teatro della disabilità che la compagnia da anni porta avanti. È l’approdo finale di un percorso lungo, inaspettato e, come sempre, sorprendente. Siamo partiti da Amleto come icona, come faro, affinché ci indicasse il cammino.

Ovviamente a noi non interessavano la guerra, il potere, la vendetta, guardavamo al principe come ad un giovane innamorato. Ci interessava la sua relazione impossibile, la sua difficoltà ad amare e a lasciarsi amare, è questa parte della sua vita privata che abbiamo indagato e su cui ci siamo confrontati con i nostri ragazzi. Così, in questo percorso di conoscenza intima, senza raccontarci le cose a tavolino, siamo entrati sempre più in un contatto. La fiducia reciproca, fondamento di qualunque relazione, è stata la base su cui poter costruire uno spettacolo in cui ognuno ha donato tutto se stesso.

Il lavoro si è spostato, quasi autonomamente, su un immaginifico Tip tap, una danza che facendoti calpestare il mondo te ne rende libero e diventa infine un Trip tap d’amore. La danza si unisce al viaggio, all’esplorazione di un nuovo pianeta tutto da scoprire.

Cosa rimane di Amleto? Lui è tutti i ragazzi, Ofelia è tutte le ragazze, e forse suo padre Polonio è la società che impone ai giovani di avere degli schemi, di comportarsi bene, di non perdere il punto di riferimento autoritario, senza capire che i ragazzi vanno lasciati liberi, e ancor prima ascoltati e compresi.

Così davanti a uno specchio di cui rimane solo una cornice, assistiamo alle mille dichiarazioni d’amore, alla pazzia che provoca la clausura, il rifiuto, l’autorità appunto. Assistiamo alle mille vergogne e imbarazzi, alle piccole seduzioni, ai corteggiamenti. Dipinti di biacca, vestiti di bianco, sono tutti uguali, ballano una danza di sì e di no, di ti amo e non ti amo e ci gridano che loro sono così, che anche loro hanno diritto di amare. Nella speranza che non sia più in un viaggio dal sapore psichedelico ma nella vita concreta e reale.

Sta al pubblico ricevere il messaggio e non stupirsi più di un bacio diverso.